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La leucoplachia orale è stata recentemente ridefinita come una lesione prevalentemente bianca della mucosa orale che non può essere inserita nel quadro delle manifestazioni di un altra malattia o non può essere attribuita a un’altra causa.
Una delle cause di questa lesione può essere il tabacco, si parla quindi di leucoplachia associata all’uso di tabacco, ma si possono manifestare leucoplachie anche senza un fattore scatenante apparente, si parla quindi di leucoplachia idiopatica.
 
Una diagnosi provvisoria di leucoplachia viene fatta quando una lesione all’esame clinico non può essere chiaramente identificata come qualsiasi altra malattia della mucosa orale con un aspetto bianco; una diagnosi definitiva di leucoplachia orale viene fatta invece come risultato dell’identificazione e, se possibile, dell’eliminazione, di sospetti fattori eziologici e, nel caso di
lesioni persistenti con l’esame istopatologico.
L’esame istopatologico di una leucoplachia ha quindi due scopi:
1. escludere qualsiasi altra malattia
2. stabilire il grado di displasia epiteliale.
 
Una piccola percentuale di queste macchie bianche risultano essere lesioni pre-neoplastiche
 
la prevalenza di questa patologia varia dallo 0,2 al 4,9%.
La leucoplachia si può presentare come una macchia piccola e circoscritta fino a coinvolgere grandi aree di mucosa. La colorazione può variare da un bianco intenso fino a un bianco sfumato. Le lesioni possono anche essere disomogenee presentando delle aree bianche intervallate da noduli biancastri, fissurazioni o zone rosse formando quella che viene definita leucoplachia ad aspetto spleckled (maculato)